La tribuna del David

La Tribuna di David

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Dal 1504 fino alla metà del XIX secolo, il David, la straordinaria scultura di Michelangelo, è stato collocato all'aperto, davanti a Palazzo Vecchio. Nel 1872 ci fu un intenso dibattito sulla sua conservazione e sulla necessità di proteggere il capolavoro collocandolo in un luogo al chiuso. Il Consiglio Comunale di Firenze decise quindi il suo trasferimento presso la Galleria dell'Accademia.

Fu quindi progettato uno spazio architettonico speciale per ospitare il David, un compito che fu assegnato a Emilio de Fabris. Egli progettò uno spazio di forma quadrata da collocare alla fine di quella che allora si chiamava "la vecchia pinacoteca", che attualmente è il Corridoio delle Prigioni, con una chiusura in alto tramite un lucernario per l'illuminazione naturale della scultura.

Il David fu rimosso da Piazza della Signoria nel 1873 ma a quel tempo, a causa di imprevisti burocratici e di costruzione, la Tribuna non era ancora pronta, mancando le pareti e il tetto a cleristorio. Così, dopo i dieci giorni trascorsi per il trasporto, la statua fu chiusa in una struttura di legno che rimase vicino all'Accademia, nei campi, per 9 anni. Infatti la Tribuna fu completata e aperta al pubblico solo nel 1882.

IlDavid di Michelangelo continua a essere collocato nella Tribuna, sotto il grande lucernario che dà luce naturale e affiancato ai lati da alcune sculture manieriste, oltre che da diverse opere di Michelangelo, poste a ornamento della sua scultura più nota.

La statua è inoltre idealmente incorniciata da opere dipinte da artisti del XVI secolo come Cecchino Salviati, Bronzino e Alessandro Allori, esposte nelle due ali laterali. Questi autori sono stati scelti per sottolineare i contatti e l'influenza culturale che Michelangelo ebbe sugli artisti dell'epoca. Possiamo quindi ammirare la Madonna con Bambino, San Giovanni e Angelo di Francesco Salviati, allievo di Andrea del Sarto, che sviluppò una lunga ed estesa carriera a Firenze, Roma e in Francia. A sinistra troviamo interessanti dipinti fiorentini del XVI secolo. L'opera di Santi di Tito, la Deposizione, presenta il corpo di Cristo insieme ai simboli della Passione. A destra troviamo un'opera del Bronzino, un'altra Deposizione commissionata da Cosimo I de' Medici per la chiesa di Portoferraio all'Isola d'Elba, in cui il Cristo morto esprime la conoscenza anatomica e l'attenzione del Bronzino per la Pietà del grande Michelangelo. C'è poi un dipinto di Alessandro Allori, l' Annunciazione, ambientato in una sobria sala del XVI dove l'Arcangelo Gabriele occupa gran parte del quadro, trasportato in volo su una soffice nuvola. Un'altra opera di Alessandro Allori è l'Incoronazione della Vergine, con un trionfo di angeli in volo e colorate specie floreali che incorniciano la scena dipinta per il monastero di Santa Maria degli Angeli.